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La triste vita del basssista di liscio – Giuseppe Mastarone

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Il romanzo, che comincia a un passo dalla fine, si dipana attraverso un periodo storico recente, dal dopoguerra ai giorni nostri e per la maggior parte è ambientato a Modigliana, nella cosiddetta Romagna toscana.
Il racconto si svolge in tre fasi in cui l’interprete principale, Tairon Cantagalli (narrato in prima persona) svolge la sua “esistenza umana” in una condizione di passività indotta o forse inconsciamente voluta.
Figlio “perfetto”, condizionato dalla morte del padre e da una madre troppo presente, lega principalmente la sua vita alla musica in qualità di bassista di liscio (con qualche rara divagazione). Durante le tre fasi della narrazione, si attua però una deriva “in crescendo” segnata da trasformazioni mentali e passaggi di vita apparentemente non voluta da lui medesimo, che lo porterà in mondi sia fisici che psichici a lui sconosciuti ed estranei, ma che Tairon vive comunque quasi senza timore, abbandonandosi totalmente fino ad un epilogo non atteso, che rientra in una logica “ribellione” inconscia e profonda, come il limo depositato sul fondo del fiume, che emerge durante le inondazioni.
Potrebbe ricordare i romanzi del “profondo sud” degli Stati Uniti d’America: un racconto blues.

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