È una decisione istintiva a salvare la vita di Franco, quel giorno in cui chiede di scendere dall’auto che Furio, un suo compagno di classe, sta guidando in modo troppo spericolato. Qualche minuto dopo, infatti, l’auto esce fuori strada e i quattro ragazzi rimasti a bordo muoiono.
Dopo di allora, però, la vita di Franco non è più la stessa. C’è l’oppressione di un inspiegabile senso di colpa per essere sopravvissuto. C’è l’ostilità delle persone più vicine ai quattro morti, che lo trattano come se avesse qualcosa da nascondere. C’è soprattutto la rivelazione graduale che le cose, nel microcosmo di periferia in cui sono cresciuti tutti, non sono esattamente quelle che sembravano essere.
È come se le quattro vittime, come burattini mossi da fili invisibili, si fossero lasciate trascinare senza rendersene conto in una corsa al rallentatore verso il loro destino.
A distanza di qualche tempo, inoltre, la tragedia avvenuta ne innescherà un’altra e le circostanze di questa faranno emergere amari retroscena di oscuri fatti del recente passato.
