Correva l’anno… siamo a cavallo tra fine anni ‘80 e inizi anni ‘90 nella periferia di un piccolo paese, Villa Cortese, in provincia di Milano, nelle cosiddette case popolari, dove tutti i bambini sono in strada sperando di diventare i nuovi Maradona o Van Basten.
E poi c’ero io, l’unico calcio che conoscevo era quello che mi tirava mia madre se non mangiavo tutto il cibo che cucinava per un plotone!
Ero quel tipo di ragazzino introverso che non amava molto socializzare, praticamente la kryptonite per un logorroico, allergico al sole come un vampiro, un tipo solitario, talmente tanto che non aveva amici (guarda caso!). Ero un vero e proprio sognatore, volavo sempre con la fantasia.