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Marco Franzero cresce e, ancora oggi, vive nella provincia di Asti.
Fin da piccolo sviluppa una grande curiosità verso il mondo esterno e principalmente verso le arti, inizialmente la musica, grazie al fratello Massimo scopre i suoi primi cantanti, cantastorie e gruppi che lo proiettano nella musica, in special modo quella degli anni 60/70.
Non solo la musica ma anche i testi, le poesie cantate lo proiettano verso questa modalità di esprimere ciò che si cela dentro l’essere.
Anche se all’interno della casa natia l’arte non era un elemento presente, nell’ambito scolastico vede nello scrivere un’appassionante possibilità di esprimere idee, pensieri ed emozioni.
Intorno ai 25 anni, si apre alla lettura, che diventa un’esigenza vitale, anche un po’ eccessiva portata dalla sete di sapere.
Principalmente Herman Hesse lo proietta verso un mondo più esoterico, mistico e di confronto con sé stesso. La poesia di Alda Merini, Pier Paolo Pasolini e molti altri lo proiettano in una dimensione diversa da quella razionale.
Nel mentre continua a lavorare nell’azienda di famiglia.
Un grande incidente gli cambia la vita proiettandolo all’analisi e auto analisi che vedono come strumento di autoguarigione proprio la poesia, ed è da qui che nasce la parte iniziale di questa raccolta.
Nel 2017 lascia il lavoro di famiglia per dedicarsi totalmente allo Shiatsu, allo Yoga e altre pratiche che lo vedono ad oggi coinvolto come operatore Olistico di professione.
La poesia lo vede protagonista per la prima volta con questa raccolta.