“Richiamo dalle foibe” è un romanzo che come “Insieme ce la faremo” tenta di avvicinarsi il più possibile ai sentimenti e alle emozioni vissute dalle gente comune in particolari momenti storici. La vicenda narrata si svolge in parte in Istria nel 1943, più precisamente nel settembre di quell’anno, in parte a Verona negli anni settanta dove una delle protagoniste, esule, si era trasferita. I tragici fatti avvenuti nella sua terra, soprattutto la morte della sua amata sorella, il silenzio e il desiderio di dimenticare, impediranno a Elisabetta di dormire, condizione che la porterà ad ammalarsi gravemente, rimanendo allettata dopo un ictus. Sarà l’affetto e la comprensione di Greta, la fisioterapista, che l’aiuteranno a recuperare lentamente la memoria, a raccontare per intero la vicenda e riuscire così finalmente a farle trovare pace. La stessa Greta imparerà che ostinarsi a dimenticare può soltanto peggiorare l’esistenza. Il romanzo vuole sottolineare come può essere deleterio per l’umanità intera perdere la memoria della realtà dei fatti o trasfigurare la verità, invece di trarne il giusto insegnamento.