Per una vendetta politica trasversale, un giovane commissario di polizia di prima nomina viene catapultato nella questura di una città a circa 1.600 chilometri di distanza dal suo paese di nascita.
Qui gli viene affidata l’indagine sull’omicidio di un restauratore di mobili antichi la cui morte viene collegata a quella di una giovane cuoca, avvenuta trentasei anni prima in un luogo poco lontano.
Il commissario D’Aquino inizia una ricerca con la furbizia istintiva di un cacciatore dietro le tracce della selvaggina. Ma la strada che percorre, piuttosto che avvicinarlo a chi ha commesso il delitto, si copre di altri morti, senza che egli riesca a individuare né l’aspetto dell’assassino né la sua tana.
